Sono un’insegnante di un I.T.I nella provincia di Salerno, paese a rischio anche per dinamiche di bullismo e prevaricazione fra gli studenti e talvolta anche nei confronti di insegnanti. Da alcuni anni noto violenza e soprattutto disinteresse verso qualsiasi contenuto di tipo tradizionale e non. Molte volte ho la sensazione di aver perso i canali di comunicazone con i giovani e non riesco a capire se a causa del gap generazionale o perchè qualcosa sta cambiando…. Ho tuttavia la sensazione che aldilà di una ostentata violenza c’è un grande bisogno d’aiuto e c’è una grande fragilità, ma che aihmè non riesco ad interpretare. Un grande senso di impotenza e di frustrazione…… Mi piacerebbe avere un parere ,
Gent.ma Prof.ssa,
la ringraziamo per la riflessione che porta e che può essere d’aiuto per molti lettori di questo spazio.
Siamo piacevolmente colpiti dalla sua sensibilità nei confronti dei ragazzi con cui a volte non è facile avere a che fare. Il ruolo di insegnante è spesso per i giovani studenti sinonimo di giudizio e regole, tutte cose che a volte fanno fatica a digerire. Ma il ruolo degli insegnanti è anche quello di essere un riferimento importante soprattutto per quei giovani di cui parla lei, quelli arroganti, sbandati, che preferiscono prevaricare sui coetanei piuttosto che porsi in un rispettoso rapporto alla pari. Probabilmente perchè in realtà non si sentono poi tanto alla pari, ma piuttosto si percepiscono come un po’ meno capaci, un po’ meno intelligenti, un po’ meno belli, un po’ meno ricchi…
Siamo d’accordo con lei quando dice che dietro a quegli atteggiamenti aggressivi ci sono di solito tanta solitudine e tanto bisogno di essere ascoltati e visti. Ciò che possiamo consigliarle è di proporre delle riflessioni con i gruppi classe proprio sulle tematiche della relazione e del rispetto dell’altro, sulla violenza e su come affrontare situazioni di prevaricazione e/o emarginazione.
Vista la complessità del problema, molte scuole si servono di esperti esterni che possono dare un supporto sia pratico che emotivo. Ogni A.S.L. ha un servizio (in genere il T.S.M.R.E.E.) che si occupa dei ragazzi in età scolare. Oppure si può fare riferimento agli enti convenzionati della zona.
Noi le auguriamo buon lavoro e speriamo che la sua sensibilità e la sua voglia di fare bene con i suoi studenti possa trovare il giusto supporto.
Ci faccia sapere come procedono le cose.
Cari saluti!,Maria,31-01-2012,Disagio emotivo e/o psicologico